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Giuseppe Conte, Il Tempo: "Un uomo vicino al premier consulta maghi e tarocchi. Per scrivere le manovre?"

Conte tra le carte

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Da Palazzo Chigi c'è chi esce dal portone per attraversare la piazza e recarsi da uno dei vari "maghi" che offrono le loro premonizioni a fianco della Galleria Alberto Sordi. Un rituale che avviene al calar della sera, una volta alla settimana. Qualcuno però, scrive il Tempo, teme che la ricerca affidata agli esperti della lettura delle carte non riguardi storie d'amore e affari personali, ma quelli del Paese.

 

 

Non si sa il nome dell'eventuale funzionario che si fa leggere i tarocchi, ma il quotidiano romano diretto da Franco Bechis azzarda l'ipotesi che sia qualcuno vicino al premier: "Magari per scrivere una manovra questi personaggi sono anche utili: in fondo, diceva John Kenneth Galbraith, "gli economisti servono soprattutto per dare rispettabilità agli astrologi". Potrebbe essere questo il ragionamento, secondo il Tempo,  "di andare proprio dai maghi per sapere qualcosa sul futuro: anche perché il loro ufficio, su strada, è sempre aperto. Mica sono dipendenti pubblici, per andare dai quali c'è bisogno di fissare un appuntamento, farsi misurare la temperatura ed indossare una mascherina", conclude il giornale. 

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