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Alessandro Di Battista: "Regionali? La più grande sconfitta della storia M5s". Prepara la scalata?

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“Io credo che sia stata la più grande sconfitta della storia del Movimento 5 Stelle”. Alessandro Di Battista entra a gamba tesa sull’esito delle elezioni regionali, probabilmente con l’intento di creare ulteriore scompiglio tra i grillini e far risalire le sue quotazioni in qualità di leader. Difficile però dargli torto stavolta, la sua analisi del voto è lucida per quanto riguarda ciò che è davvero accaduto ai 5 Stelle. A partire dal referendum, venduto come un clamoroso successo del Movimento anche dal suo sponsor principale, quel Marco Travaglio che ieri sera era tutto bello sorridente a Otto e Mezzo, al punto che Lilli Gruber ha dichiarato “hai vinto tu”.

In realtà il 70% del Sì al referendum non può essere considerato solo un successo del M5s: “Rischiamo di commettere un errore. Tante persone che hanno votato Sì non apprezzano il Movimento, magari lo detestano. Un eccesso di esultanza è fuorviante”. Poi Di Battista viene al capitolo più doloroso, quello delle regionali: “Il tema principale è la crisi identitaria del Movimento. È innegabile, non si tratta di essere disfattisti. Il sogno al quale hanno creduto tante persone oggi è in crisi, in tantissimi non ci credono più. Molti non sanno perché votare il Movimento, che si indebolisce sempre di più: questo mi preoccupa”. Allora Di Battista invoca gli Stati Generali: “Tutti si devono poter esprimere per una nuova agenda per ricostruire la comunità. La leadership forte c’è stata - è la frecciata a Luigi Di Maio - e il Movimento ha dimezzato i voti, con una sconfitta epocale alle Europee. Non si tratta di essere disfattisti, abbiamo perso dovunque”. 

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