Giorgia Meloni, il bivio alle regionali e l'errore da evitare: "Occhio alla sindrome Fini"
A seconda di quale sarà l’esito del referendum sul taglio dei parlamentari e soprattutto delle elezioni regionali, potrebbero cambiare gli equilibri all’interno del governo. In caso di un clamoroso 5 a 1 in favore del centrodestra, l’esecutivo di Giuseppe Conte potrebbe essere costretto al rimpasto o addirittura ad un cambio di premier, considerando che l’ipotesi di un ritorno alle urne sembra irrealizzabile visto che ci sono in ballo i progetti da presentare in fretta all’Europa per usare i miliardi del Recovery Fund. In tutto ciò il bilancio delle urne potrebbe avere ripercussioni anche sul centrodestra: secondo il Corriere della Sera, Giorgia Meloni è a un bivio in questo turno. Alla leader di Fdi viene riconosciuto il merito di aver interpretato molto bene il difficile ruolo di opposizione al governo gialloverde e poi quello più tradizione di opposizione all’esecutivo giallorosso. “Si vede che vuole diventare grande - scrive il Corsera - e lo prova la tenacia con cui ha preteso il candidato del centrodestra in Puglia. Giorgia vuole uscire dai suoi recinti elettorali: sa che c’è un voto anti-sinistra infastidito dai toni di Salvini e orfano dei fasti di Berlusconi. Se ci riesce è brava”. Occhio però al pericolo (remoto, per la verità) di rinchiudersi nella “sindrome Fini”, ovvero in un’area che non ha mai superato il 10-15 per cento neanche quando a rappresentarla c’era Alleanza Nazionale. Ma la Meloni vuole essere una numero uno: solo chi non osa, non vince.
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