Paola De Micheli, il retroscena di Dagospia: "Nel rimpasto c'è anche lei, il suo errore fatale"
La ministra Paola De Micheli non comanda nemmeno nel suo ministero e potrebbe pagare carissimo (con la poltrona) il passo falso sulla trattativa con i Benetton per la revoca delle concessioni autostradali. Secondo Dagospia, il nome dell'esponente Pd titolare di Trasporti e infrastrutture è entrato di peso nel "toto-rimpasto" di governo, che con ogni probabilità avverrà dopo le regionali salvo drammatiche conseguenze alle urne che renderebbero praticabile una sola via, quella della crisi di governo.
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Secondo il Dago-retroscena, la De Micheli "è accusata di essere succube del suo capo di gabinetto Alberto Stancanelli e del suo advisor, l’immarcescibile Mauro Moretti, ex Ferrovie, ex Finmeccanica". Sulle loro spalle però la responsabilità di non aver chiuso la partita Autostrade: "A più di due anni dalla tragedia del ponte di Genova, invece di negoziare subito con i Benetton quando erano debolissimi - suggerisce Dagospia -, hanno dato loro tempo per mettere in moto studi legali e ora la celeberrima 'revoca della concessione' è finita impantanata a Bruxelles", addirittura con un rischio di procedura d'infrazione contro lo Stato italiano.