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Veneto, lo spot elettorale di Stefano Artuso del Pd: "Se proprio non ce la fai a non votare Luca Zaia, ricorda il voto disgiunto"

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In Veneto è va in scena il mercato delle vacche elettorale. Lo spot di Stefano Artuso candidato padovano del Pd alla prossime elezioni regionali ha a dir poco dell'incredibile.  "Se proprio non ce la fai a non votare Zaia, ricorda la possibilità del voto disgiunto". Artuso insomma invita i suoi a votare sì per lui ma anche per l'attuale governatore. Il candidato padovano ha immediatamente replicato alle accuse ma nel Pd la cosa non è affatto piaciuta e la sua spiegazione sembra proprio non aver convinto i vertici regionali del partito. 

 "Non è tollerabile", ha detto Alessandro Bisato segretario regionale del Pd, "che un candidato consigliere del Partito democratico dia indicazioni di voto diverse rispetto al candidato presidente che liberamente e democraticamente abbiamo scelto per la guida del centrosinistra. Quel candidato si chiama Arturo Lorenzoni, punto".

 

 

Artuso prova a mettere una pezza e parla di "polemiche surreali" accusando la destra di aver "strumentalizzato un video ad uso strettamente privato. Io non ho mai suggerito il voto disgiunto – dichiara Artuso - e lo dimostrano i due mesi della mia campagna elettorale"

Eppure il video dice altro. Artuso non è il primo candidato a suggerire il voto disgiunto. Ieri la consigliera Chiara Luisetto in una lettera ha spiegato ai tesserati di Nove (Vicenza) il meccanismo del voto disgiunto. "Il circolo del Partito Democratico di Nove è autonoma ed al un suo pensiero", ha spiegato la candidata al consiglio regionale, "ha invitato tutti a votare Arturo Lorenzoni con diverse lettere. Nove è una comunità che ha persone di destra e di sinistra come tutte le comunità. Ovviamente avendo fatto io il sindaco, l'intento da parte del coordinatore era quello di dire alle persone che votano destra da una vita "date fiducia lo stesso alla nostra candidata" che sarei io. Non ci vedo nulla di male"

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