Matteo Renzi smentito dai fedelissimi? Il retroscena: il ritorno nel Pd è possibile
Matteo Renzi ha ribadito che un suo ritorno nel Pd "non ha senso, i dem sono il principale alleato di una visione giustizialista con i grillini, legata a un’alleanza strutturale che non condivido", ma viene smentito dai suoi parlamentari. Per loro l’ex premier non escluderebbe un ritorno nel Pd in caso di flop di Italia viva: "Certo, solo se a guidare i dem arrivasse uno come Stefano Bonaccini". A confermare questa ipotesi, scrive la Stampa, il fatto che l’uomo più vicino a Renzi nel Pd, ovvero il capogruppo al Senato, Andrea Marcucci, sia uscito ieri allo scoperto a favore di "un ricongiungimento". La cui conseguenza, ovviamente, sarebbe un prematuro addio a Italia Viva, il partitino di Renzi che non è mai riuscito a sfondare. Anzi...
Intanto lo stesso Renzi e Di Maio vorrebbero il rimpasto del governo di Giuseppe Conte, per gestire al meglio i miliardi del Recovery Fund. Nel mirino ci sono sempre gli stessi nomi, e su tutti la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo e quella dei Trasporti, la dem Paola De Micheli. Il segretario Pd, Nicola Zingaretti, però smonta dalle fondamenta la teoria del rimpasto. Perché se si aprisse la partita, ragionano i parlamentari a lui vicini, "dopo elezioni in cui Italia Viva e i grillini potrebbero crollare e il Pd magari avere il doppio dei voti dei 5 stelle, come si dovrebbero contare i ministri?". Quanto poi a Zingaretti, non lascerebbe la Regione Lazio per farla andare al voto col rischio di perderla. "Io al Viminale? Non è il tema in questo momento", replica a chi chiede di un suo ingresso nel governo in un eventuale rimpasto.