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Matteo Salvini contro Di Maio: "Alla Farnesina si erano stizziti, ora...". La vergogna del ricatto libico sui pescatori italiani

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"Il governo si faccia rispettare". Matteo Salvini sprona Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, a rispondere a tono al ricatto del governo della Libia. Dal 1 settembre Bengasi trattiene in terra africana due pescherecchi di Mazara del Vallo, Atlantide e Medinea, e 18 marittimi, e chiede ora per rilasciarli lo scambio con 4 scafisti condannati in appello per la "strage di Natale" in cui morirono 49 migranti. Scafisti che i libici definiscono "quattro calciatori".

Un oltraggio diplomatico che il leader della Lega non tollera. "Quando avevamo sollevato il dramma dei pescatori italiani sequestrati dai libici, alla Farnesina si erano stizziti. Dopo una settimana, la situazione è addirittura peggiorata e i libici ricattano l'Italia chiedendo la liberazione di alcuni trafficanti - riassume la vicenda Salvini -. Massima solidarietà alle famiglie, agli amici e ai colleghi dei pescatori bloccati all'estero e un abbraccio alla comunità di Mazara del Vallo. Ci auguriamo che il governo si faccia rispettare e porti a casa i nostri connazionali".

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