Nicola Zingaretti e il coronavirus: "Con Salvini e Meloni al governo, fosse comuni nelle spiagge". La reazione: "Che pena, comunista"
Secondo Nicola Zingaretti, se a gestire l'emergenza coronavirus ci fossero stati Matteo Salvini e Giorgia Meloni ci sarebbero "le fosse comuni sulle spiagge". Il segretario del Pd ha arringato la folla della Festa dell'Unità di Bologna e il giorno dopo, com'è ovvio, arriva la reazione sdegnata dei due leader del centrodestra tirati in ballo. Il leghista Salvini lo definisce "incapace", prima di bombardare: "Che pena, che squallore, che paura di perdere elezioni e poltrona. Con la Lega al governo si arrestavano scafisti, si controllavano porti e confini, si salvavano vite. Pd o Pds, Partito Degli Sbarchi?”.
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"Sono rimasta scioccata quando ho letto le parole di Zingaretti riportate oggi dal quotidiano La Stampa", ha rincarato la fondatrice di Fratelli d'Italia. "Parliamo di dichiarazioni virgolettate e che finora nessuno ha smentito. Delle due l’una: o Zingaretti ha pronunciato davvero queste parole e questo sarebbe di una gravità inaudita; oppure se non le ha dette ma non le smentisce, allora vuol dire che le condivide e il suo silenzio vale come assenso. Il che sarebbe altrettanto ignobile e tradisce l'idea che questi eredi di Tito e della cultura comunista hanno degli avversari politici, ai quali associa i termini 'fosse comuni'". "Sono schifata da questa sinistra, che predica il rispetto ma diffonde odio e insulta senza ritegno chi la pensa diversamente - conclude la Meloni -. P.S. E dire che quando tu, caro Zingaretti, hai preso il Covid grazie ai tuoi atteggiamenti - quelli sì - negazionisti, modello 'andiamo in giro a fare gli scemi con lo spritz perché l'unico virus è il razzismo', noi ti abbiamo augurato con sincerità pronta guarigione, invece di dire che te l'eri cercata, come tu avresti certamente fatto con noi".