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Beppe Grillo e Beppe Sala, "non si è parlato di Milano". Retroscena clamoroso: "Il sindaco gli ha chiesto una poltrona"

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Giuseppe Sala, sulla sua visita a casa di Beppe Grillo, ha detto la verità. Dopo l'incontro del 10 agosto a Marina di Bibbona, ha twittato: "La giornata al mare da Beppe Grillo è stata molto piacevole e interessante. Abbiamo parlato di tante cose, ma non di ciò a cui tanti pensano e cioè delle elezioni milanesi. Ah, ottima cucina". Sala ha davvero parlato d'altro. Perché ha ormai maturato la decisione di non ricandidarsi a Milano, scrive il Fatto quotidiano,  e di puntare invece a un posto manageriale nazionale. Alla guida della società pubblica che potrebbe nascere da Telecom Italia per gestire la rete e le infrastrutture telefoniche. Posto irraggiungibile, senza l'ok dei Cinquestelle.

 

 

Il giorno dopo Grillo posta sul suo blog un intervento dal titolo curioso, ma dall'argomento chiarissimo: Telecom Italia, da spezzare in due società. Una di queste dovrà essere saldamente controllata dalla mano pubblica. È qui che vorrebbe planare Sala, diventando uno dei manager più strategici del Paese. Non è poi così difficile da capire che Sala non voglia candidarsi per un secondo mandato: la campagna elettorale sarà durissima, il centrodestra sarà all'attacco in una città che resta fedele al centrosinistra solo nei quartieri del centro: la ricandidatura per il secondo mandato a Palazzo Marino è soltanto una scelta residuale, che scatterà nel caso non riesca a raggiungere il nuovo obiettivo. Sala è un uomo dalle molte vite. È già stato manager Telecom nel 2005, direttore generale della società nata allora dalla fusione tra Telecom Italia e Tim. Poi ha fatto il commissario di Expo e il sindaco di Milano. Oggi si offre per guidare, se nascerà, il nuovo colosso strategico delle telecomunicazioni italiane. Un posto che vale una visita d'agosto a casa Grillo.

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