Gian Mario Mercorelli, il candidato M5s nelle Marche: "Il Pd prova a comprarci con le poltrone, non mi ritiro"
C'è chi dice no all'alleanza elettorale tra Pd e M5s. Il via libera dato dal voto sulla piattaforma Rousseau non è piaciuto a molti, tra i giallorossi, ma l'opposizione di Gian Mario Mercorelli, candidato grillino alla Regione Marche, è decisamente più pesante. "Perché dovrei ritirarmi?", domanda polemico in una intervista al Corriere della Sera. L'ex consigliere comunale di Tolentino, pentastellato della prima ora, ha vinto le regionarie a marzo ma ora da Roma vorrebbero che si facesse da parte per scegliere un candidato in comune con il Pd: "Continuo la mia campagna elettorale, giorno e notte. Oggi (ieri, ndr ), ad esempio, sono stato all'Università di Camerino per un confronto con il rettore. Non mi fermo. Punto". "Qui nella Marche - sottolinea - non c'è mai stata un progetto comune con il Pd. Qui tra le righe ci hanno detto più o meno così: 'Venite a portare i vostri voti da noi e vi daremo le poltrone'. In parole povere, il Pd ci vuole comprare. Sarebbe utile parlare di sviluppo, di sanità e invece si occupa il tempo nella spartizione delle poltrone. A me non interessa ottenere una vicepresidenza o la presidenza del consiglio regionale. Io non svendo la posizione del Movimento per un posticino".
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Tre consiglieri regionali su 5 eletti nel Movimento spingono per l'alleanza con il Pd, ma Mercorelli puntualizza: "Uno di questi consiglieri è uscito dopo sei mesi, ed è tutto fuorché un consigliere del Movimento. Maggi, il secondo, è stato sempre molto vicino alla sinistra, storicamente e umanamente è ascrivibile alla sinistra e da ex capogruppo ha cercato di siglare l'accordo senza che nessuno sapesse nulla. E la Pergolesi, mi riferisco alla terza consigliera, fa parte del clan di Maggi tant'è che si sono riciclati in una lista a sostegno del Pd".