Inps, spuntano gli elenchi degli 007: sospetti sulla manina che li ha tirati fuori
Lo scandalo del bonus Inps ai parlamentari ha le sue origini verso la fine di maggio quando l’Unità antifrode dell’Inps, guidata da Antonello Crudo, informa il presidente Pasquale Tridico che nell’elenco delle persone che hanno chiesto il bonus per le partite Iva ai tempi del coronavirus spuntano anche 2 mila politici e amministratori locali. Tra questi appunto i tre deputati. E qui arriva il punto, perché, come ricorda Il Corriere della Sera, per l’unità antifrode non c’è nessuna frode.
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Così come una situazione di incompatibilità. In sostanza è la legge a essere fatta male e l'antifrode si limita a sottoporre la questione al presidente. Tutto risolto se non fosse che dopo due mesi il caso esplode sui giornali. È questo che rimane tuttora un mistero, anche se Tridico respinge qualsiasi accusa di aver "aiutato" il Movimento 5 Stelle in vista del referendum sul taglio ai parlamentari. Insomma il numero uno dell'Inps nega sia sua la manina. A decretare cosa sia realmente accaduto sarà però un'indagine interna e questa volta a capo ci sarà il direttore generale Gabriella Di Michele.