Furbetti del bonus, il sindaco M5s Gravina si autodenuncia: "Non vivo di politica, soldi donati al Comune"
Anche Roberto Gravina, sindaco M5s di Campobasso, è uscito allo scoperto e si è autodenunciato in quanto è uno dei politici che hanno beneficiato del bonus da 600 euro, destinato dall’Inps ai lavoratori autonomi ed alle partite Iva in difficoltà economica a causa dell’emergenza coronavirus. Ovviamente non è paragonabile lo stipendio dei parlamentari con quello degli amministratori locali, ma ciò non toglie che anche quest’ultimi hanno fatto un gesto poco onorevole: andava data precedenza ai cittadini più in difficoltà, cosa che non ha fatto il governo prevedendo un bonus senza tetto basato sul reddito.
“Io non vivo di politica - si è giustificato il grillino Gravina - faccio l’avvocato, ma quell’erogazione l’ho immediatamente devoluta al fondo del Comune attraverso un bonifico. La seconda sinceramente non me l’aspettavo, ma sottolineo di averle donate entrambe al Comune”. Che comunque non è tanto meglio di aver tenuto per sé i soldi: la beneficenza presa dalle tasche degli italiani non è il massimo. “Mi spiace che sia nato un problema che a mio avviso non è equiparabile a quello che è accaduto - ha aggiunto il sindaco di Campobasso - l’erogazione da parte della Cassa forense viene riconosciuta a chi ha dimostrato di aver avuto un calo del fatturato”.