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Fabrizio Masia su Fratelli d'Italia e Giorgia Meloni: "Primo partito? Il 40% che lo rende possibile"

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I sondaggisti lo definiscono “l’enigma del Papeete”: riuscirà Matteo Salvini a recuperare consensi? Pur essendo vero che la Lega è il primo partito italiano con circa 8 punti in più rispetto alle politiche del 2018 (è passata dal 17 al 25 per cento), allo stesso tempo non si può ignorare che il picco del 34% fatto registrare alle europee è già molto lontano. “Non ha compreso che il mondo è cambiato - è l’opinione che Roberto Weber ha espresso sulle colonne de Il Foglio - dopo il Covid la gente ha problemi e vuole vedere subito i fatti, quindi tende a fidarsi di chi governa. E dato che per gli elettori le politiche non sono all’orizzonte, le promesse di un partito di opposizione non sono credibili. La Lega ha raggiunto il suo picco con il 34% delle europee, mentre era al governo”.

 

 

Ad un anno di distanza dall’uscita di scena dall’esecutivo, Salvini deve fare i conti con Giorgia Meloni che incombe alle sue spalle e con uno spazio vuoto al centro che finora non è stato in grado di occupare. Fabrizio Masia parla a Il Foglio di una grande prateria neutra, più che moderata: “C’è un 40 per cento di persone che non si schierano. A differenza del passato abbiamo una mobilità molto forte dell’elettorato e basta confrontare i risultati delle europee dell’anno scorso con quelle delle politiche del 2018, con i valori di Lega e M5s che si sono praticamente invertiti a distanza di un anno”. Proprio questo bacino di indecisi deciderà le sorti delle prossime elezioni, ma secondo il direttore dell’istituto Emg Acqua Salvini rischia di dover cedere il passo alla Meloni, che già lo ha sorpassato a destra e potrebbe varare una svolta più moderata: “Ha perso appeal tra gli indecisi - ha sottolineato Masia - e nel blocco di destra ha subito un travaso di voti verso la Meloni”. Insomma, FdI destinato a diventare primo partito? Parrebbe proprio di sì.

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