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Giuseppe Conte, le carte sul lockdown: il 10 settembre la decisione del Consiglio di Stato sui segreti della pandemia

Foto: Lapresse

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Il governo chiede al Consiglio di Stato di lasciare secretati i verbali del Comitato tecnico scientifico, in base ai quali l'esecutivo ha decretato la chiusura delle prime zone rosse e, poi, a seguire, tutta la fase del lockdown. Il Tar del Lazio, in precedenza, aveva accolto la richiesta di accesso agli atti avanzata dalla Fondazione Einaudi. Ma Giuseppe Conte ha fatto ricorso. Per l'Avvocatura di Stato togliere il segreto è un rischio. L'emergenza non è finita e diffondere i verbali produrrebbe «un danno concreto all'ordine pubblico e alla sicurezza».

L'opposizione insorge. Il gruppo della Lega al Senato invia una lettera alla presidente Elisabetta Casellati affinché metta in campo tutte le iniziative istituzionali necessarie per permettere ai parlamentari di accedere agli atti, ai pareri e a ogni documento del comitato scientifico della Protezione Civile e utilizzati dal presidente Giuseppe Conte per emanare i Dpcm nel periodo del lockdown. Lo annuncia il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo. «I documenti sono tuttora secretati», dice Romeo, «nonostante il parere contrario del Tar del Lazio. Il governo si oppone a questa operazione di trasparenza in maniera incomprensibile. Il Parlamento e i cittadini hanno diritto di sapere. Ci auguriamo che la nostra iniziativa trovi il più ampio sostegno possibile, anche da parte di quelle forze di maggioranza che hanno fatto dell'onestà e della trasparenza le loro bandiere politiche e ideologiche».

 

«Gli italiani hanno diritto di conoscere tutti gli atti alla base delle misure di restrizione che attraverso i Dpcm hanno limitato diritti e libertà costituzionali. In questo senso, è inspiegabile il ricorso contro la decisione del Tar di rendere pubblici i verbali secretati del Comitato tecnico scientifico». Lo afferma la presidente dei senatori di Fi Anna Maria Bernini. «L'ipotesi di una segretezza imposta da ragioni di ordine pubblico sarebbe sconcertante. Fi pretende la massima trasparenza nel momento in cui il governo ha ottenuto la proroga dello stato d'emergenza. Vogliamo sapere, ad esempio, perché fu disposto di non eseguire le autopsie sui morti per il Covid, che avrebbero accelerato l'approdo a cure più efficaci.

I cittadini hanno il diritto di giudicare le scelte di un governo che ha agito ai limiti della legalità costituzionale», conclude Bernini. Critica anche Fdi con il capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida: «Si sono appena conferiti altri mesi di poteri speciali, ieri hanno scelto di mandare a processo uno dei leader dell'opposizione e oggi indeboliscono i confini italiani cancellando per decreto gli unici blandi argini contro l'immigrazione incontrollata». Sulle carte del Comitato tecnico scientifico il Consiglio di Stato deciderà il 10 settembre.

 

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