Giorgia Meloni, cosa nasconde il Recovery Fund: "Italia commissariata da Rutte e super tassa in arrivo"
"Abbiamo tifato per l'Italia in ogni momento". Giorgia Meloni accoglie con una soddisfazione moderata l'accordo al Consiglio Ue sul Recovery Fund. "Abbiamo votato a Bruxelles per il debito comune, che ha reso possibile il Recovery Fund", ricorda la leader di Fratelli d'Italia, che però punta il dito contro il premier Giuseppe Conte che ha gestito il negoziato con Mark Rutte e i Paesi cosiddetti "frugali": "È stato sbagliato dare per acquisiti i 500 miliardi di sussidi proposti da Merkel e Macron e poi aprire a un taglio in cambio di zero condizionalità. È tornato a casa con meno sussidi e più condizionalità. Gli riconosciamo di essersi battuto per contrastare le pretese egoistiche dei Paesi nordici ma il risultato finale purtroppo non è quello che speravamo. I 'frugali' ottengono il ridimensionamento del Recovery Fund, mantengono e addirittura aumentano privilegi inaccettabili e anacronistici. Per l'Italia si conserva un livello accettabile di sussidi a fondo perduto - prosegue Meloni - ma in compenso rischiamo di perdere molti miliardi su altre voci del bilancio pluriennale". Soprattutto, sottolinea la Meloni, "a monte, nessuna revisione degli assetti europei che penalizzano in modo strutturale l'Italia e la sua economia".
L'elenco dei punti negativi prosegue: "Vengono rinviate a data da destinarsi tutte le tasse sui colossi extraeuropei e la finanza speculativa ma viene introdotta una tassa sulla plastica di 80 centesimi al chilo dal 1 gennaio 2021: un salasso per migliaia di imprese, con il rischio che i costi si riversino fino alle famiglie". "Ma quello che ci preoccupa di più - aggiunge Meloni - è che non solo queste risorse arriveranno a primavera 2021 inoltrata ma che per spenderle dovremo comunque passare dalle forche caudine dei Rutte di turno: non si chiama 'diritto di veto' ma il 'super freno di emergenza' funzionerà allo stesso modo. Si rischia un inaccettabile commissariamento delle scelte di politica economica di una Nazione sovrana. Difenderemo la nostra sovranità strenuamente e ci auguriamo che da questo momento in poi il governo voglia fare lo stesso".