Giuseppe Conte, retroscena dal Consiglio Ue. La telefonata a Gualtieri: "Siete sicuri?". Quanti miliardi ci rimettiamo
Nel cuore della trattativa europea, Giuseppe Conte e telefona a Roberto Gualtieri. Scene di panico a Bruxelles, dove il Consiglio Ue non riesce a trovare un accordo sul Recovery Fund. Si andrà avanti a oltranza, ma intanto il premier olandese Mark Rutte sembra vicino a incassare i primo risultato: 360 miliardi in sovvenzioni e altri 360 in prestiti (e non, come previsto inizialmente, 500 e 250). Una bella botta per chi, come l'Italia, faceva affidamento su un ricco pacchetto "gratis", senza interessi. Come spiega il Corriere della Sera, Conte ha chiesto al suo ministro dell'Economia se, col conto della serva, alla fine convenga accettare o meno. Ed eccoli, i conti: la nostra quota totale dovrebbe salire da 170 a circa 190 miliardi di euro, ma la parte dei prestiti a fondo perduto (che cioè non dovremo rimborsare) si ridurrà di qualcosa tra i 7 e i 10 miliardi di euro su un totale previsto di 80.
"La metà del primo decreto post coronavirus o del nuovo deficit che il governo chiederà nei prossimi giorni", nota il Corriere della Sera. "Siete sicuri?", avrebbe ripetuto il premier al suo staff. Segno che l'accordo, su queste basi, può essere accettato. "Meglio meno soldi, ma spendibili, che tanti soldi, ma non utilizzabili", ha ricordato Conte. Sempre che alla fine l'Italia non sia costretta a ricorrere ai soldi del Mes (immediati), che spaccherebbero irrimediabilmente la sua maggioranza. E in ogni caso, il premier uscito da Bruxelles sarebbe un premier sconfitto su tutta la linea, o quasi.