Alberto Zangrillo: "Io sindaco di Milano?", la replica a Massimo Gramellini tra politica e coronavirus
Alberto Zangrillo è uno dei medici più in vista dell’ultimo periodo, essendo uno dei pochi che non condivide il terrore del coronavirus e della seconda ondata, basandosi sull’esperienza diretta al San Raffaele di Milano. È stato lui uno dei più autorevoli ad entrare in polemica con i “virologi-star” che hanno imperversato per mesi in tv contraddicendosi in continuazione: “Avendo vissuto la malattia nella forma più aspra e dolente - ha dichiarato Zangrillo l’altra sera a In Onda - mi sono indispettito quando qualcuno che aveva avuto solo la fortuna di confrontarsi con una provetta si permetteva di confutare quello che affermavo”.
Oggi Massimo Gramellini lo cita nella sua rubrica in cui ironicamente immagina un’epidemia di esperti in politica. La notizia vera è che Pierluigi Lopalco si accinge a candidarsi nella lista di Michele Emiliano in Puglia e allora la firma del Corsera si lancia in una previsione: “Alberto Zangrillo sindaco di Milano, Ilaria Capua agli Esteri e Roberto Burioni al Quirinale tra due corazzieri in mascherina”. Alla satira di Gramellini è arrivata la risposta con una battuta di Zangrillo: “Chiudiamola qui per sempre e una volta per tutte con le ipotesi di un mio ingresso in politica. È più facile che Gramellini assuma il mio ruolo al San Raffaele che io diventi sindaco di Milano”. Ma non è tutto, perché il primario si augura che “Giuseppe Sala continui a restare dov’è. Milano deve ripartire al più presto con lui, da dove il coronavirus l’ha fermata. Io invece voglio continuare a fare il mio mestiere e lo ribadisco una volta per tutte: a me la politica non interessa”.