Giuseppe Conte, Alessandro Sallusti contro "il Napoleone di Palazzo Chigi". Pieni poteri? "Ecco la giusta fine che farai"
Alessandro Sallusti paragona il premier Conte all'imperatore Napoleone per voler prorogare lo «stato di emergenza» proclamato all'inizio della pandemia e in vigore fino a fine mese. Per il direttore del Giornale la richiesta di Conte: è il sogno di tutti i leader: usare la democrazia per scalare il potere e poi, raggiunto l'obiettivo, sospenderla o limitarla per rimanere in vetta senza troppi problemi. Il Virus Corona, oltre ai corpi, infetta quindi anche le istituzioni". Sallusti spiega che, "oggi non ci sia nessuna urgenza: l'epidemia è sotto controllo, le Regioni hanno imparato la lezione e gestiscono autonomamente prevenzione e cura e una decretazione ordinaria appare sufficiente a fare fronte a eventuali novità che potrebbero presentarsi. Non c'è più emergenza quindi, e in più non c'è data di scadenza".
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Infine la stoccata finale: "Non una delle decisioni prese in questi ultimi sei mesi da Conte in forza dei suoi poteri da imperatore ha dato gli esiti sperati, o quantomeno le poche efficaci, tipo il lockdown, sarebbero state sicuramente adottate anche per via ordinaria. Non abbiamo nulla contro gli imperatori, a patto che si dimostrino capaci. Per Conte-Napoleone, più che alla campagna d'Italia, il Covid assomiglia a una Waterloo. Non dico Sant' Elena, ma Porto Cervo potrebbe essere un giusto finale di epopea", conclude nel suo editoriale sul Giornale.