Giuseppe Conte, Stato di emergenza all'oscuro di tutti: Pd e Comitato dei tecnici non sapevano nulla
Un "golpetto" in piena regola. Giuseppe Conte proroga lo stato d'emergenza di altri 6 mesi, fino al 31 dicembre 2020, e coglie di sorpresa sia il Pd sia i tecnici. Quelli che, in teoria, avrebbero dovuto suggerirgli la strategia iper-prudente contro il coronavirus. Smart working, distanziamento sociale, mascherine, zone rosse e lockdown: anche se il premier ha promesso che rinuncierà ai Dpcm e informerà maggiormente il Parlamento delle decisione che verranno prese, tutto passerà da Palazzo Chigi, esautorando di fatto ancora una volta il Parlamento e pure la maggioranza.
"Diritti sospesi, colpo di grazia per Salvini". Becchi, la verità sullo stato d'emergenza di Conte
La mossa sarebbe giustificata dal punto di vista sanitario e legata ai timori di una seconda ondata di coronavirus ma come spiega il Giornale questa volta i membri del Comitato tecnico scientifico onnipresente nei primi mesi della Fase 1 (vero e proprio governo-ombra) "non sarebbero stati interpellati". In altre parole, la decisioni di Conte di continuare ad attribuirsi pieni poteri per tutto il 2020 è politica. E come tale andrà giudicata.