Mario Draghi punta al salto di qualità? Il retroscena di Dagospia: "Rifiuta il governo di unità nazionale"
Mario Draghi pigliatutto verrebbe da definirlo. Dopo l'incontro in gran segreto con Luigi Di Maio infatti l'ex numero uno della Bce starebbe incontrando un po' tutti. Ad avanzare la soffiata è Dagospia che parla di faccia a faccia in cui "tutti fanno mezz’ora di discorsi politici sui massimi sistemi per poi tirargli la giacchetta con domanda finale: 'Ma un governo di unità nazionale?'". E la risposta è quasi emblematica: "Grazie, non sono interessato’’, con tanto di quello che il sito di Roberto d'Agostino chiama "il solito sorriso che somiglia a un ghigno". Una frase che lascia presagire parecchio. Draghi, infatti, potrebbe rifiutare un governo di unità nazionale, quindi transitorio, in favore di uno politico. In sostanza in favore di qualcosa di più duraturo e sicuro.
Proprio oggi, venerdì 10 luglio, il leghista Claudio Borghi non ha scartato la possibilità che il ministro grillino degli Esteri abbia sondato il terreno per una candidatura dell'ex Bce al Colle. "Tutto è possibile" ha chiosato l'economista. D'altronde Draghi sarebbe l'unica figura in cui convergono maggioranza e opposizione. È a lui che fanno appello per il post-Mattarella, che nel 2022 terminerà il suo mandato.