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M5s, disastro annunciato alle regionali: in quante regioni sotto la soglia psicologica della doppia cifra

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Tra gli strappi di Matteo Renzi e gli appelli all’unità di Nicola Zingaretti, nel Movimento 5 Stelle gira un numeretto magico riguardo alle elezioni regionali: 10 per cento. Raggiungere almeno la soglia psicologica della doppia cifra nelle sei regioni che il 20 settembre andranno al voto è fondamentale per i grillini, ma le premesse non sono affatto delle migliori. Lo scrive Il Messaggero, secondo cui se dovesse mancare il buonsenso al M5s, quest’ultimo non farebbe altro che un enorme favore a Matteo Salvini e al centrodestra, con rischi annessi per la tenuta del governo.

 

 

Sondaggi alla mano, i grillini potrebbero avere qualche chance di raggiungere il 10% in Liguria, in Puglia e in Campania. Quest’ultima è la culla del Movimento, la terra di pezzi da novanta del calibro di Di Maio e Fico, eppure la partita per la presidenza della Regione sembra essere a senso unico. Nessuno sembra poter insidiare la riconferma di Vincenzo De Luca, men che meno i grillini che con la loro candidata (Valeria Ciarambino) sono stimati massimo al 13%.

Poi ci sono regioni come Veneto, Toscana e Marche dove persino il traguardo del 10% potrebbe apparire un sogno a occhi aperti: tutti e tre i candidati sono stati scelti dalla rete su Rousseau e condannati a sconfitta certa. Se, come sembra, la partita delle regionali finirà 4-2 in favore del centrodestra e il M5s dovesse far registrare percentuali poco rilevanti, allora come minimo potrebbe esserci una ricostruzione interna al Movimento. Ma anche il governo potrebbe non essere esente da da ripercussioni. 

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