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Matteo Salvini, pronta la spallata in aula: "Per buttare giù Conte non aspettiamo Godot". Convergenze parallele: crisi di governo?

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La spallata al Governo di Giuseppe Conte, arriverà dal Mes, "il Mes? Lo fermiamo. Non aspettiamo Godot, abbiamo forze per farcela da soli", così il leader della Lega Matteo Salvini ieri a Codogno chiudendo definitivamente ogni tipo di apertura, nonostante i tentativi di Antonio Tajani (Forza Italia) che ieri aveva aperto al Mes (Meccanismo europeo di stabilità) definendolo  «necessario ed essenziale per un Paese come l'Italia, che ha certamente bisogno di ristrutturare il suo sistema sanitario, figuriamoci se è ragionevole non prendere quei soldi quando sono senza condizionalità e a tassi di interessi praticamente negativi». 

 

Più rigida e più vicina a Salvini, invece, la posizione di Maria Stella Gelmini "diamo un avviso all'esecutivo", dice infatti  Gelmini, capogruppo all Camera, "non siamo disponibili a votare a scatola chiusa il terzo scostamento di bilancio. O il governo ci dice per cosa servono queste risorse o altrimenti l'indebitamento ulteriore del Paese se lo vota solo la maggioranza".

Sul fondo salva Stati ormai è frattura aperta tra M5s e  partito democratico (Pd), dopo l'invito del segretario, Nicola Zingaretti, che qualche giorno fa aveva invitato gli alleati di governo a non comportarsi "da Tafazzi" come di governare insieme,  ieri sul Mes è tornato il vicepresidente della Camera, Michele Bordo.

Il piddino si è scagliato contro i grillini contro il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli: "Patuanelli sostiene che la posizione del Movimento 5 Stelle sui fondi del Mes per la sanità non cambia e rimane la stessa di mesi fa. Appunto, è esattamemte questo il problema. In questi mesi è cambiato tutto, in Europa sono stati messi in campo strumenti mai visti prima e rimanere fermi significa solo essere miopi e irresponsabilmente ideologici".
 

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