Angela Merkel, pressing di Berlino e Unione Europea: se l'Italia perde altro tempo pacchetto anti-crisi in bilico
C'è un pressing sull'Italia perché non titubi più sui prestiti del Meccanismo europeo di stabilità (Mes). La stessa cancelliera Merkel ha ricordato che la decisione spetta all'Italia, che sono stati creati strumenti anticrisi con la Banca europea degli investimenti, le linee di credito precauzionali del Mes e i prestiti per le casse integrazioni nazionali (programma Sure): "Tutti possono ricorrere a tali strumenti. Non li abbiamo creati perché restino inutilizzati". A Bruxelles però c'è chi pensa come sia del tutto improbabile che il richiamo all'Italia della Merkel a usare tutti gli strumenti già a disposizione abbia lo scopo di indebolire Conte mettendolo alle strette.
Fonti dell'Unione Europea poi fanno sapere che anche i paesi che più beneficeranno delle risorse comuni dovranno fare la loro parte: oltre alla solidarietà. Negare l'utilità del Mes in questa fase, permettere che si diffondano dubbi su questo meccanismo (di cui l'Italia peraltro è grande azionista) potrebbe danneggiare l'Italia nel negoziato sul pacchetto anticrisi, scrive il Messaggero. Se l'Italia non usa il Mes, perché preoccuparsi tanto di moltiplicare gli aiuti? Insomma perché un paese altamente indebitato, costretto a pagare oneri del debito corrispondenti a vari punti di Pil, possa rinunciare a un risparmio che secondo il Mes potrebbe arrivare a 7 miliardi in 10 anni rispetto al costo delle emissioni nazionali.