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Stefano Caldoro, l'ultimo trionfo di Silvio Berlusconi. Ma ecco a quali condizioni: i paletti imposti da Salvini

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Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, ha dato il suo imprimatur sulla candidatura di Stefano Caldoro. Sarà l'azzurro a sfidare alle prossime elezioni regionali in Campania l'aspirante il leader colorito del centrosinistra Vincenzo De Luca, attuale governatore della regione. Una sfida che ha il sapore del classicone da Mundial, i due infatti si scontrano ormai da 10 anni e con sorti alterne. A settembre dunque si rivedranno alle urne per la terza volta. Nel 2010 vinse Caldoro con 13 punti di distacco rispetto al suo avversario, cinque anni dopo ebbe la meglio invece De Luca, forte di un accordo estemporaneo di cordata di Ciriaco De Mita. 

 

 

Oggi la sfida per Caldoro non è delle più semplici, De Luca gode di una fama e di una popolarità come pochi in precedenza del Pd, il Governatore niente affatto "usurato" dal periodo di lockdown esce rafforzato anche grazie ad una vivace verve acchiappa click. De Luca piace per le sue frasi, le sparate da meme e proprio per quel fare niente affatto ingessato, spontaneo, a volte eccessivo, ma vicino alla gente, lontanissimo dal suo capo di partito, Luca Zingaretti, che non riesce proprio a bucare il video. Lo ha capito invece il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che ha prontamente ha fornito il suo appoggio a De Luca con una lista civica.

 

Il Cavaliere in questo scontro contro il favoritissimo De Luca ha voluto dire la sua, scontrandosi con il leader della Lega Matteo Salvini e imponendo il nome di Caldoro, un uomo che conosce il territorio e gli equilibri campani. Caldoro, classe 1960, ex ministro per l'Attuazione del governo Berlusconi III, ha un curriculum senza macchia, almeno giudiziaria, non un "impresentabile" come ha imposto Salvini.  Un ripiego forse dopo il "no" di Mara Carfagna ma sicuramente che ha tenuto fermo sul suo nome nonostante le giacchette tirate nel tavolo tra Marco Tajani, Licia Ronzulli e  Salvini. Il sì di Caldoro è giunto però con una promessa strappata al Cav "mi aiuterai nella campagna elettorale, ti voglio al mio fianco". Il placet è arrivato anche da Salvini ma ad una condizione: "Caldoro fosse una brava persona e tutti mi dicono sia stato un ottimo amministratore, ma sul contorno non transigo", ha il leader della Lega al Mattino. Nella regione il prossimo anno «non si voterà solo a Napoli, ma anche a Caserta e Benevento.  

 

A proposito di Benevento, arriva da Salvini una stoccata a Clemente Mastella: "Figuriamoci se lasciamo campo libero a lui che è transitato con De Luca, mi spiace per il governatore che mi attacca pure nei giorni in cui io neppure mi degno di nominarlo". Prima però gli alleati devono far pulizia nelle liste. Verrà in Campania, "ma è impensabile che io possa fare una campagna elettorale con un Cesaro ( Luigi Cesaro, noto anche con lo pseudonimo di Gigino a Purpetta, ndr) di fianco. Sono il leader del primo partito e mi spettano oneri e onori". 

 

 

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