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Giuseppe Conte in stato confusionale su Salvini e Meloni: "Mi dicono 'vieni in Parlamento' e poi si allontanano"

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“Oggi mi hanno sorpreso, in realtà sono un po’ disorientato”. Così Giuseppe Conte sui partiti di opposizione in conferenza stampa a Villa Pamphili, dove si stanno svolgendo gli Stati generali dell’economia. Il premier rigira la frittata in una maniera clamorosa: “Le ho invitate qui, in questo luogo di alta rappresentanza del governo - ha aggiunto - ed è stato detto che non andava bene, che non era istituzionale. Poi mi hanno detto ‘vieni in Parlamento’ e oggi si sono allontanati”.

Il riferimento è all’iniziativa di Lega e Fratelli d’Italia, che hanno lasciato l’aula in segno di protesta contro Conte, accusato di aver impedito al Parlamento di votare in vista del Consiglio europeo. Ha concesso soltanto un’informativa, nonostante la legge n.234 del 24 dicembre 2012 dica ben altro: “Il governo assicura che la posizione rappresentata dall’Italia nella fase di negoziazione degli accordi tenga conto degli atti di indirizzo adottati dalle Camere”.

In realtà la mossa del premier non è da leggere in chiave di uno scontro con il centrodestra, ma come un modo di rimandare la questione Mes, sul quale i 5 Stelle per ora non arretrano. Ma Giorgia Meloni ha dichiarato a chiare lette che non intende rendersi complice “dell’ennesima violazione da parte di Conte delle norme della Repubblica e delle dinamiche istituzionali della nostra democrazia”. La leader di Fdi ha parlato di una “deriva autoritaria” del premier che “non possiamo avvallare” e che “ci ha costretti a lasciare l’aula”. 

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