Alfonso Bonafede contro Matteo Salvini: "Fuggito da una spiaggia", ma il ministro non si dimette
Non solo è in lizza per il poco ambito premio di peggior ministro della Giustizia nella storia repubblicana, ma Alfonso Bonafede ha anche deciso di fare concorrenza a Beppe Grillo in quanto a comicità. Perché solo così si possono interpretare le sue ultime dichiarazioni su Matteo Salvini, che vanno oltre il ridicolo proprio perché provengono da un personaggio politico senza più credibilità.
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Se avesse avuto un briciolo di coerenza o decenza, Bonafede si sarebbe dimettere tempo fa dopo tutti gli scandali che lo hanno travolto: rivolta nelle carceri, scarcerazione di boss mafiosi e circa 500 criminali, caso Di Matteo-Dap, ora anche il rilascio di Carminati. “Chi oggi si straccia le vesti - ha dichiarato il ministro grillino al question time alla Camera, tra l’altro senza neanche avere il coraggio di nominare il leader leghista - dovrebbe sentire il dovere morale di spiegare perché da una spiaggia ha deciso di fuggire dalle proprie responsabilità quando ha avuto l’occasione di portare avanti fatti concreti”. Poi la frase di facciata: “Se si tratta di confrontarci ci sono, ma le strumentalizzazioni hanno un limite”. Con uno così c’è poco da parlare.