Giuseppe Conte, il futuro tra partito e M5S: "Non ho il problema di trovare un'occupazione", messaggio ai "compagni di viaggio"
“Non ho il problema di trovare un’occupazione, ce l’ho già. Se domani dovessi terminare di prestare questo servizio e tornare a fare quello che facevo prima, sarei contentissimo”. Giuseppe Conte invia messaggi a “quanti elaborano sondaggi inserendo la mia figura” e anche ai “compagni di viaggio” nel governo. Il premier assicura di essere pronto a tornare alla sua vita prima di Palazzo Chigi, ma nei fatti è molto difficile che ciò accada: a riguardo era stato chiaro già sei mesi fa, quando in un’intervista a Repubblica aveva assicurato “resto in politica, dopo questo mio intenso coinvolgimento non vedo un futuro senza”.
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La sensazione è che Conte debba solo decidere con chi schierarsi, ma lo farà soltanto a tempo debito: può mettersi in proprio, e una sua lista sarebbe stimata intorno al 14 per cento, oppure concorrere per diventare leader del Movimento 5 Stelle. Una soluzione che secondo i sondaggi proietterebbe Conte e i grillini verso il 30 per cento di consensi: una cifra che fa sicuramente gola, ma tutta da verificare nel paese reale. Dove il premier inizia ad essere contestato perché la crisi sociale aumenta man mano che le promesse del governo non vengono mantenute. L’inquilino di Palazzo Chigi è concentrato sugli Stati generali e per ora non intende affrontare le voci sul partito politico né lo scontro interno al M5S tra Grillo e Di Battista: “Non credo sia opportuno e non mi sento di valutare vicende di una forza politica che sostiene la maggioranza. Io ora ho un ruolo, siamo capitati in questa emergenza, dobbiamo pensare di progettare per fare meglio ed essere migliori”.