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Giuseppe Conte, l'altolà del Pd: basta portare la croce

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"Non possiamo essere sempre quelli che portano la croce". Lo ha detto Nicola Zingaretti, segretario del Pd, riferendosi al premier Conte. Lo scrive il Corriere della Sera che rivela che i democratici ritengono di aver esaurito la loro pazienza. L'accordo stipulato quando nacque l'alleanza giallorossa prevedeva che tutte le decisioni passassero attraverso il filtro dei capi-delegazione al governo. Con l'emergenza Covid, Conte ha preso ad accentrare ogni scelta e il muro tra sé e gli alleati è diventato a un certo punto fisico. Così nel Pd è montato verso il premier il malumore.

 

 

 

 

In questa chiave si spiega la mossa di Dario Franceschini l'altro ieri in Consiglio dei ministri. Chiedendo al governo di accelerare la modifica del decreto Sicurezza, il titolare della Cultura ha di fatto chiesto al Conte 2 di abiurare quanto fece il Conte 1. L'operazione è stata confezionata da Franceschini in modo efferato: "Con l'aumento degli sbarchi", scrive il Corriere riportando le parole di Franceschini, "i nostri elettori non accetterebbero che applicassimo le norme scritte da Salvini".

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