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Giuseppe Conte "serenssimo" dopo l'interrogatorio sulla zona rossa: a salvarlo ci pensano Renzi e i sondaggi

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"Sono serenissimo". Giuseppe Conte non teme la spallata per via giudiziaria. Il premier, sull'inchiesta della mancata zona rossa di Alzano e Nembro si dice tranquillo, protetto dalla sua maggioranza. Conte, dopo il lungo colloquio con il procuratore di Bergamo Maria Cristina Rota, sente di avere agito "in scienza e coscienza" ed è grato ai sondaggi. Come spiegano nel suo entourage secondo Il Corriere della Sera, "i numeri dicono che gli italiani non imputano al presidente nessuna responsabilità". Ma non sono solo le cifre a sostenere l'innocenza del presidente del Consiglio. Anche Matteo Renzi, da sempre, protagonista di numerosi attacchi frontali all'esecutivo, sembra pacato.

 

 

Sono lontane infatti le parole di Italia Viva che il 20 aprile invocava una commissione di inchiesta per "fare chiarezza su ciò che non ha funzionato nella drammatica ecatombe legata al coronavirus". Adesso l'ex premier evita provocazioni e polemiche: "Non diremo nulla che abbia a che fare con il lavoro della magistratura - gli fa eco Ettore Rosato -. Quando è stato il momento abbiamo fatto le nostre valutazioni, ma adesso ci preoccupiamo della ripartenza del Paese". Conte è, secondo il retroscena del quotidiano di Fontana, convinto di aver stretto con l'ex premier un "patto di ferro" che poggia su due pilastri, il family act e il piano choc. Viene dunque da pensare che siano questi i motivi che tranquillizzano Conte, una sorta di tornaconto.

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