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Giorgia Meloni, prima il 14% poi Palazzo Chigi? Il ruolo di Guido Crosetto nella sua scalata

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Agli Stati generali di Giuseppe Conte il centrodestra non ci sarà perché Giorgia Meloni ha deciso che non ci avrebbe messo piede e di conseguenza è riuscita a convincere gli alleati a disertare. Lo scrive La Repubblica, che nell’edizione odierna dedica un approfondimento alla leader di FdI, che non solo è in forte ascesa nei sondaggi, ma è sempre più rilevante sul piano politico. Tanto che “quella testa dura della signora della destra italiana” - come la definisce Carmelo Lopapa - sta ribaltando la coalizione: non solo ha avuto la meglio sugli Stati generali, ma anche sulla manifestazione del 2 giugno e probabilmente la spunterà anche sulle regionali, in particolare sui candidati in Puglia e nelle Marche.

 

 

Piccole grandi vittorie che sono la naturale conseguenza dell'impennata della Meloni: ormai il sorpasso ai danni del M5S è solo questione di tempo, presto FdI sarà il terzo partito italiano. “Cresce per la coerenza - è la tesi di Alessandra Ghisleri - per andare oltre la destra adesso deve allargare le braccia”. Secondo Guido Crosetto, ex deputato nonché principale consigliere di Giorgia, il vero obiettivo è il 20%: una cifra ancora lontana, ma non irraggiungibile se si considera che nelle classifiche di gradimento individuale la Meloni si piazza soltanto alle spalle del premier Conte, con buona pace di Matteo Salvini che invece è dietro.

Secondo Repubblica alla leader di FdI non resta che puntare a Palazzo Chigi: “Giorgia è vincente come von der Leyen, Merkel, Lagarde in quanto donna, anche gli italiani ne vogliono una al comando”, sostiene Daniela Santanché, ex An tornata con lei. È però difficile immaginare un ribaltone del genere, Salvini è ancora saldamente alla guida del primo partito. Ma di certo c’è che la Meloni non si tirerebbe indietro dinanzi alla premiership. 

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