Giuseppe Conte, Pizzetti del Pd: "Sciacallaggio puro contro Fontana. Zona rossa, le colpe? Resta solo il governo"
Oggi, venerdì 12 giugno, l'interrogatorio di Giuseppe Conte, Roberto Speranza e Luciana Lamorgese a Bergamo per la mancata istituzione della zona rossa in Lombardia nei giorni peggiori del coronavirus. Uno snodo fondamentale per il futuro del premier, sempre più nel mirino e le cui responsabilità sempre più emergono. Alla vicenda, e ai rischi che corre il premier, dedica un lungo retroscena su Il Giornale Augusto Minzolini, dove spuntano anche le parole di Luciano Pizzetti, deputato Pd e sottosegretario nei governi Renzi e Gentiloni. Parole pesantissime, che sanno già di sentenza.
Dopo aver bollato gli imminenti Stati Generali come "un'arma di distrazione di massa per distogliere l'attenzione della convocazione del pm per le colpe dell'epidemia", dopo essersi chiesto se dall'interrogatorio Conte uscirà come indagato, ecco che Pizzetti affonda il premier. "Io sono di quelle parti - si confida con Minzolini -. In tre potevano decidere il lockdown nel Bergamasco: il sindaco, la Regione e il governo. Al povero sindaco non puoi affibbiargli questa croce. C'è poi la Regione, ma io dico, anche in dissenso con il mio partito, che ciò che stanno facendo ad Attilio Fontana è puro sciacallaggio - picchia duro il Piddino -. E l'unica colpa dell'assessore Giulio Gallera semmai è quella di essere un cretino e non un criminale. Resta il governo, e qui mi fermo...". Insomma, Pizzetti mostra di avere le idee chiarissime sulle responsabilità. Per Conte si mette sempre peggio.
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