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Matteo Salvini, Meloni e Tajani, no agli Stati Generali: "Il centrodestra non ci sarà"

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Il centrodestra si ritrova compatto e dice no alla partecipazione agli Stati generali organizzati dal governo a Villa Pamphili. La decisione, scrive il Giornale.it, è stata presa nel corso del vertice tra il segretario della Lega Matteo Salvini, il presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni e il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani. I tre partiti hanno ribadito "di essere pronti a confrontarsi con il governo in qualsiasi momento, ma soltanto in occasioni e sedi istituzionali".

 

 

 

Il premier Conte però tira diritto e allunga l'evento. Gli Stati generali, che inizieranno il prossimo 12 giugno, andranno avanti fino al 21 giugno. Una maratona di incontri con forze politiche, imprenditori, sindacati, ospiti internazionali in videocollegamento. "Gli italiani non hanno bisogno di altri show e passerelle, c'è bisogno subito della cassa integrazione per milioni di lavoratori, soldi veri per imprenditori e famiglie, scuole aperte e sicure. Il luogo del confronto e della discussione è il Parlamento, non sono le ville o le sfilate. 60 milioni di persone non possono dipendere dall'umore di Rocco Casalino", ha però tuonato Salvini dopo il no del centrodestra compatto. 

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