Sanatoria migranti, il flop di Teresa Bellanova: numeri disastrosi, pure Repubblica dà ragione a Salvini
“La beffa della sanatoria”. È il titolo in prima pagina di Repubblica, che pone l’accento sul flop della misura fortemente voluta dalla ministra Teresa Bellanova. Matteo Salvini è sempre stato perentorio sulla sanatoria indiscriminata per gli immigrati clandestini e i numeri sembrano dare ragione al centrodestra: solo 9.500 dei 220.000 irregolari ne hanno fatto richiesta. Un disastro, alimentato dalle testimonianze di braccianti e badanti: “Ci costa 500 euro e i datori di lavoro si rifiutano di pagare per noi”. Ecco che è presto spiegato perché è lecito parlare di beffa, anche se la Bellanova difende strenuamente la sanatoria.
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“Questa norma costruisce condizioni per la giustizia sociale - ha dichiarato la ministra renziana in un’intervista a Repubblica - quale che sia il risultato, non sarà mai un flop. Fosse anche una sola la persona che viene strappata all’invisibilità e a condizioni di lavoro oscene, lo considero comunque un successo”. Dal punto di vista ideologico potrebbe anche aver ragione, ma i fatti dicono che la sanatoria è un disastro in piena regola, che è fotografato minuziosamente dai numeri: le domande presentate rappresentano un numero molto basso, lontano anni luce dalle stime del governo. Al punto che la Bellanova per giustificarsi punta il dito contro il provvedimento stesso: “Non è un mistero per nessuno che avrei preferito una norma diversa e comunque estesa anche ad altri settori dove il caporalato e il lavoro irregolare italiano e straniero è ugualmente presente e sfruttato. Questa norma è il punto più avanzato che le condizioni date hanno permesso”. Se questo è il meglio che si poteva fare, forse la sanatoria era meglio non farla proprio.