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Giuseppe Conte, le mosse del Pd per commissariarlo e il ruolo di Roberto Gualtieri

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Dentro al Pd tutto, cresce la convinzione che sarebbe necessario un rimpasto per il governo Conte. Così come la voglia di condizionare Conte, di legarlo sempre più ai dem, staccandolo da M5S. Lo evidenzia il Fatto. In questo quadro va ricercata la scelta dei dem di andare allo scontro con il premier venerdì pomeriggio sugli Stati generali dell'Economia. Al Pd non è piaciuto l'annuncio dell'iniziativa fatto in conferenza stampa, senza avvertire nessuno. Così come non gradiscono il fatto che il premier pubblicamente continui a esprimere dubbi sull'uso del Mes, per loro indispensabile.

 

 

Infine c'è una competizione strisciante tra Conte e il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri. Perché quest'ultimo gestisce tutte le partite economiche. Un ruolo troppo forte per il premier. Ora, poi, che arriveranno i soldi del Recovery Fund, sarà una gara a cercare di ottenerli tra i ministeri. Conte e Gualtieri però saranno tenuti a collaborare: a Palazzo Chigi toccherà la parte strategica e di coordinamento, al Mef quella Finanziaria. Esiste già un gruppo integrato di tecnici, ma politicamente la strada si preannuncia in salita. 

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