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Giuseppe Conte, una voce dal Pd: "Errore di presunzione, anche il Quirinale è stanco"

Il premier Conte e la burocrazia

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Giuseppe Conte ha combinato un disastro con l’annuncio degli Stati generali dell’economia, arrivato senza alcuna condivisione con la squadra di governo. Se le tensioni con Dario Franceschini non sono affatto nuove, a fare notizia è il fatto che persino Roberto Gualtieri non abbia nascosto l’irritazione per essere stato scavalcato. Il premier soffre di manie di protagonismo? Deve farsele passare, il messaggio politico inviatogli dalla Pd è inequivocabile: se crede di poter ballare da solo per assenza di alternative - scrive Francesco Verderami sul Corriere della Sera - commette un clamoroso errore di presunzione, perché il suo ruolo è garantito dalla fiducia che gli viene conferita.

 

 

Il tempo per organizzare un evento di tale portata è pochissimo e rischia di rivelarsi un boomerang: il presidente di Confindustria Bonomi attende alla finestra, pronto a sfruttare l’occasione. Secondo il Pd serve un metodo: “Stabilire collegialmente gli interventi del disegno strategico, identificare i punti sui quali costruire un rapporto con le parti sociali, condividere il processo con le forze di maggioranza, coinvolgere nel progetto le forze di opposizione”. A proposito di quest’ultime, Verderami riferisce che al Quirinale sono stanchi di ricevere telefonate dai leader del centrodestra che votano gli scostamenti di bilancio in Parlamento e poi nemmeno sono consultati da Palazzo Chigi. Un’ulteriore conferma del fatto che se Conte pensa di ballare da solo, l’inciampo è dietro l’angolo. 

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