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Giorgia Meloni detta le condizioni a Conte: "Vuole collaborare? Allora faccia sparire quello che non c'entra con il rilancio e indica le riunioni in streaming"

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Che Giuseppe Conte abbia governato in solitaria nonostante i moniti di Sergio Mattarella non è una novità. A ribadire ancora una volta quanto fatto fino ad ora dal premier è Giorgia Meloni che, in termini di proposte non si è mai tirata indietro. La leader di Fratelli d'Italia, intervistata dal Corriere, non ha negato una sorta di collaborazione per traghettare l'Italia fuori dalla crisi post-coronavirus. "Noi le idee le abbiamo sempre date - mette subito le cose in chiaro- .Non certo quelle che ci stanno propinando da palazzo Chigi, come gli ulteriori 70 milioni per il bonus monopattini, come se l'Italia non fosse fatta di milioni di pendolari che vanno a lavorare ogni mattina ma solo da chi vive nei centri storici. Se non si sta tra la gente ma si sta chiusi nei palazzi, il risultato è che si ritiene di risolvere la crisi enorme che ci attende a colpi di bonus monopattini. Hanno fatto carta straccia dei nostri emendamenti, ed è grave perché lo scostamento di 80 miliardi, che sono debito e che sarà pagato anche dai nostri figli, è passato anche grazie ai nostri voti. Ma noi non abbiamo voce in capitolo per dire cosa farne".

 

 

E a Conte che dice di essere aperto al lavoro con le opposizioni la leader non le manda di certo a dire. Di più, la Meloni mette alle strette l'esecutivo ponendo le sue due condizioni: "Vogliono dialogare? Bene, ecco le due condizioni. Sparisce tutto quello che non c'entra con il rilancio: poltrone, consulenze, amenità, bonus inutili. E le riunioni tra governo e opposizione le facciamo in streaming, così gli italiani potranno giudicare. Ci stanno?". D'altronde per i grillini non dovrebbe essere un problema, come ricorda la stessa Meloni "i signori del M5S, che tanto amavano la trasparenza, guarda caso adesso dicono di no...". Paura, forse, di finire dritti dritti a casa.

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