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Giancarlo Giorgetti, l'esponente leghista corteggiatissimo. Retroscena: "Sarebbe una fig***a se lui..."

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Giancarlo Giorgetti da settimane è incavolato nero. "A Montecitorio ci misurano la febbre, invece, dovrebbero misurarci la pressione". Lo sfogo è sempre lo stesso: "Matteo Salvini non mette più a fuoco né i problemi, né il momento". Il leghista Giorgetti, scrive il Giornale, fa parte di quel gruppo di esponenti politici come Renzi e Zaia che,  secondo il pd Umberto Buratti, "potrebbe essere uno schieramento del governo del buonsenso che ha più affinità politica della maggioranza attuale". A chiarire meglio il concetto è  il forzista Alessandro Cattaneo che sogna una confederazione di queste che,  il Giornale, definisce "terre di mezzo". "Sarebbe una figata collegare tutti quelli che ci sono tra Giorgetti e Renzi, passando per Berlusconi, Calenda e la Bonino, ma ci sono gli egoismi, i personalismi". 

 

 

 

Eppure, scrive Augusto Minzolini, "basterebbe confederare o almeno creare un comune sentire che metta, appunto, insieme le "terre di mezzo". E non sarebbe difficile: sono poche le distanze sui temi tra Giorgetti e Renzi, tra Berlusconi, Calenda o la Bonino. Manca, però, il federatore dell'area del buonsenso e il Paese va a ramengo. In quelle terre ognuno va per conto suo. Chi ci ha provato, come Renzi, batte altre strade". Anche Calenda, un altro dei politici che potrebbe fare parte di questa particolare area parlamentare, non si fa illusioni: "Ho parlato con tutti. Con Giorgetti. Con Berlusconi, attraverso Letta. Ma il primo non ha le palle, Berlusconi non si muove, rimane attaccato a Salvini e alla Meloni e ora ha un Tajani che pensa di essere Metternich".

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