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Giorgia Meloni dopo il 2 Giugno: "La Digos visiona i filmati? Siamo scomodi al regime"

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La manifestazione del 2 giugno organizzata dal centrodestra ha visto una partecipazione oltre ogni aspettativa. Motivo, questo, per cui controllare il rispetto delle regole anti-coronavirus non è stato semplice Lo aveva ribadito la stessa Giorgia Meloni dopo le pesanti accuse piombate. Accuse che oggi si trasformano in vere e proprie indagini. "Leggo che la Digos starebbe visionando tutti i video della manifestazione che abbiamo fatto ieri a Roma, per mandare multe e sanzioni a chi ha partecipato. Quando tutti eravamo in casa e non si poteva neanche partecipare ai funerali dei propri cari, ci sono state centinaia di persone che sono scese in piazza per manifestare il 25 aprile".

 

 

La Meloni torna indietro a qualche settimana fa, quando i centri sociali hanno sfilato durante la Festa della Liberazione senza, molti di loro, alcun tipo di misura di sicurezza. In quel caso però la multa non è stata nemmeno contemplata, così come quando Giuseppe Conte si recò a Genova: "Nessuna multa - cinguetta la leader di Fratelli d'Italia sul suo profilo Twitter - quando decine di persone si assembravano da Conte per inaugurare l'ultima campata del ponte di Genova. Le multe sono arrivate ai commercianti, rei di protestare contro il governo. E probabilmente arriveranno a noi, perché siamo scomodi al regime. E come tutti i regimi, anche questo pensa di poter utilizzare la polizia per intimorirci. Lo chiedo a quelli che non la pensano come noi, ma mantengono un briciolo di onestà intellettuale: veramente è tutto normale?". Pare proprio di no.

 

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