Angelo Ciocca, l'insulto dell'interprete Ue a microfono aperto in conferenza: "Che ca***ne"
Semplicemente "inaccettabile". Così il leghista Angelo Ciocca commenta quanto accaduto per mano di un traduttore del Parlamento europeo. "Sentite cosa si è permesso di dire un interprete del Parlamento Europeo, parole vergognose ed offensive!!! Questo è il clima di odio che creano i benpensanti che accusano la Lega, per me è inaccettabile, non finirà qui!!!", scrive in un post su Facebook l'europarlamentare con tanto di video allegato. Nella breve sequenza, dopo che il presidente della riunione in Commissione ha annunciato l'intervento di Ciocca, si sente una voce (che l'europarlamentare attribuisce a un interprete) dire:"Che c.***ne, possiamo dirlo? Ma dai...."
Un'uscita che ha mandato su tutte le furie l'esponente del Carroccio: "Il Parlamento europeo ci viene spesso descritto come un convento di suore e di frati, ma la realtà è ben diversa e le parole offensive pronunciate dal traduttore sono purtroppo il pensiero di molti euroburocrati che vivono dei soldi cittadini europei". E ancora: "Ancor prima che prendessi la parola - racconta -, ha ironizzato suppongo per il fatto che indossassi ancora la mascherina con un commento sentito da chiunque stesse ascoltando la traduzione. Un commento ancor più inaccettabile se pensiamo al dramma di cui è stata vittima la Lombardia con morti e contagiati da questo terribile virus. In passato il Presidente Sassoli ha ritenuto giusto sospendermi per aver lanciato a terra cioccolato turco come segno di protesta. Gradirei un suo intervento anche in questo caso. Mi chiedo che tipo di selezione sia stata fatta per scegliere questo traduttore quando al contrario ci sono tanti italiani che potrebbero dimostrare maggiore professionalità ed educazione". Contro il traduttore, che pare abbia dimenticato il microfono aperto, è già stato chiesto "un provvedimento", affinchè offese di questo genere non ricapitino più.