Giuseppe Conte, la conferenza per la Fase 3: "Ora codice civile, alta velocità in Sicilia e doppia linea Pescara-Lecce". Salvini e Meloni mai citati
"Ci meritiamo sorriso e allegria". Giuseppe Conte inaugura il discorso per la riapertura delle regioni all'insegna di un cauto ottimismo, celebrando per l"entusiasmo per la socialità ritrovata". "Se oggi possiamo ripartire è perché abbiamo accettato sacrifici", è il mantra del premier, che ovviamente scorda tutte le criticità del Dl Rilancio (di cui ricorda invece i bonus distribuiti a pioggia) e i ritardi imperdonabili negli accrediti delle cassaintegrazioni da parte dell'Inps.
Perlomeno, dal punto di vista sanitario, la situazione pare buona: "Il sistema di controllo sta funzionando e sta funzionando il nostro indirizzo politico. I numeri possiamo dire con relativa prudenza, sono incoraggianti. I monitoraggi non segnalano situazioni critiche o di sovraccarico delle strutture ospedaliere" ma "abbandonare le precauzioni pensando che il virus sia scomparso e' una grave leggerezza smentita dai dati dei contagi, che seppur in calo, continuano ad essere registrati".
Ma il "grosso" del suo discorso è incentrato sull'immediato futuro, quasi un'assicurazione sulla vita (a breve termine) del suo governo: "Entro una settimana, bisogna fare presto, convocherò tutti i protagonisti: parti sociali, associazioni di categorie e singole menti brillanti, per raccogliere idee e suggerimenti. In questi giorni il comitato del dottor Colao consegnerà il suo report". Insomma, siamo già nella Fase 3, o 4 visto che molti hanno perso il conto. E oltre alla riforma del codice civile ("Risale al 1942 e non è mai stato modificato, è inaccettabile", tuona), assicura interventi sulle infrastrutture che sembrano molto "tarati" verso Mezzogiorno, nonché dal vago sapore elettorale: "La doppia linea Pescara-Lecce, l'alta velocità in Siciilia, da Roma a Pescara, da Reggio Calabria a Taranto, e poi digitalizzare tutto il Paese". Scarta nuovamente il Mes ("Non cambio idea, non è un regalo ma un prestito) e non nomina mai le opposizioni, Giorgia Meloni e Matteo Salvini in testa. Quando gli domandano perché non pensa a manovre in concerto con loro, è tranchant: "Evidentemente le loro proposte non sono state giudicate adatte alla situazione nazionale". Auguri.