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Sondaggio Demos, democrazia sospesa: 4 italiani su 10 sono d'accordo, voglia di "uomo forte"

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Dopo quasi tre mesi di emergenza è cambiato anche il rapporto con le istituzioni. Aumentata la solidarietà sociale e un grado di fiducia verso il governo e anche la fiducia nel premier è salita. Mentre quella nei partiti di opposizione è scesa sensibilmente. Sullo sfondo, si delinea un mutamento della democrazia rappresentativa, che, in Italia, si sta realizzando, in effetti, già da tempo. Lo scrive Ilvo Diamanti che su questi temi e dati ha lavorato con la sua Demos & Pi e li ha pubblicati su Repubblica. Secondo questi dati il 40% degli italiani, intervistati di recente da Demos, accettano che in caso di emergenza alcune regole della democrazia possano "venire sospese". Una quota che sale ulteriormente fra coloro che si sentono più inquieti, a causa del Covid. Lo stesso orientamento si osserva rispetto alla domanda di un "leader forte", accolta con favore dalla maggioranza dei cittadini. Soprattutto fra i più preoccupati dal rischio di contagio. 

 

 

E oggi, insieme a questa fase di "democrazia provvisoria", emerge una categoria di Tecnici e scienziati, come i virologi e i microbiologi. Sempre più presenti sulla scena pubblica. E soprattutto mediatica. Come è accaduto nella polemica fra il virologo Andrea Crisanti e il Presidente del Veneto Luca Zaia. "Non so dire se i virologi fonderanno a loro volta un partito. Ma mi auguro che il virus non contamini anche la politica", conclude Ilvo Diamanti.

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