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Giorgia Meloni, perché il suo botto nei sondaggi cancella Gianfranco Fini e la sua parabola nella destra italiana

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L'ultimo sondaggio di Nando Pagnoncelli, per Giorgia Meloni e i Fratelli d'Italia, ha il sapore della definitiva consacrazione: oltre il 16% e a un passo dal M5s, in corsia di sorpasso, così come FdI è da tempo. Ma non solo. I dati mettono in luce anche altro, ovvero come la Meloni abbia portato quel tipo di destra italiana laddove non era mai arrivata. In particolare dove neppure Gianfranco Fini si era mai avvicinato. A ricostruire alcune tappe storiche è Il Giornale, che ricorda in primis come nel 1992 il Movimento sociale italiano era attorno al 5 per cento. Nel 1994, addio al Msi: nasce Alleanza Nazionale di Fini, appunto, sdoganata da Silvio Berlusconi e anche per quello, anzi soprattutto per quello, spinta in alto nel consenso. Si pensi che alle politiche del 1994 Gianfranco Fini e i suoi raggiunsero il 13,47% alla Camera col proporzionale e il 6,67 con il maggioritario al Senato. Pochi mesi dopo quello che in termini assoluti è il record storico: An alle Europee raggiunse il 12,47%. Il resto della storia di Gianfranco Fini, tra il "che fai mi cacci?" e Montecarlo, è nota. Così come è noto il fiasco di Futuro e Libertà. E si arriva così alla Meloni, che otto anni dopo la fondazione dei Fratelli d'Italia viene data al 16,2%: l'ultimo colpo di spugna sulla storia politica di Gianfranco Fini. 

 

 

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