Lucia Azzolina, minacce anche da un professore ex assessore del Pd: "Grillina, peggio che put***a"
Sul suo profilo Facebook si autodefinisce «docente supremo» e come tale uno si aspetta il massimo della correttezza e del rigore morale. Invece Vittorio De Prà, oltre a postare ironico le formule matematiche sui social e la foto degli imbuti al contrario, si è messo a insultare la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina un po' come fanno certi bulletti della scuola con le compagne appariscenti. Gli insulti sono quelli tipici sessisti con il contorno da bar sport mal frequentato del doppio senso sull'esame orale che dura un'ora, i membri interni eccetera eccetera. In più, a De Prà, ex assessore al Bilancio al comune di Molare, nell'Alessandrino, ed ex iscritto al Pd, non va proprio giù che la ministra sia dei Cinquestelle, partito che detesta, infatti una delle frasi incriminate scritte su Facebook dice così: «Una grillina! Ed è un insulto peggiore che essere definita p....a!». E giù faccine sorridenti e tanti «mi piace» dagli amici suoi.
Peccato che all'istituto Barletti di Ovada, dove De Prà ricopre l'incarico anche di vicepreside, non l'abbiano presa affatto bene. Ora lui rischia una sospensione dal lavoro da un minimo di 10 giorni a un massimo di 6 mesi, ma se gli va male c'è pure il licenziamento. Per tentare di salvarsi il prof, investito dalle polemiche, si è giustificato con lo stress da Covid: «Ero esaurito a causa del lockdown, non sapevo quando ci sarebbero stati gli esami di Maturità», ma tutto il personale docenti della scuola ha condannato le sue frasi e ha preso le distanze pure il sindaco di Ovada, Paolo Lantero, dello stesso Pd cui era iscritto l'insegnante di matematica. De Prà, comunque, non è l'unico prof a dare il cattivo esempio tra gli odiatori della titolare dell'Istruzione. Fra gli altri che hanno insultato pesantemente Azzolina figura il sindacalista Pasquale Vespa, presidente dell'Associazione Docenti per i Diritti dei Lavoratori nonché Coordinatore UIL Scuola Precari di Turi. Eppure, chissà come mai, sulle prime pagine dei giornali è finita solo la frase sessista del senatore Peppe Moles. Ah già, lui è di Forza Italia.