Coronavirus, scontro nel governo sugli assistenti civici: anche il Viminale smentisce Boccia
Ennesimo scontro nel governo: gli assistenti civici voluti dal ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, fanno litigare la coalizioni giallorossa (si tratta dell'esercito di 60mila "delatori" che dovrebbe controllare spiagge e bar per evitare "assembramenti" e prevenire il contagio da coronavirus). Oltre a quello delle opposizioni, contrari i M5s, Italia Viva con Matteo Renzi e anche qualche Pd come Matteo Orfini. Il grido è comune: "Solo una follia per avere visibilità". Hanno cominciato i grillini Gianluca Castaldi e Stefano Buffagni, rispettivamente sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e viceministro di Boccia agli Affari Regionali, che hanno definito l'operazione "una fuga in avanti non condivisa". Il Viminale inoltre ha fatto sapere di non essere stato informato: "Le decisioni assunte, senza preventiva consultazione del ministero dell'Interno, per l'istituzione della figura degli 'assistenti civici' in relazione alle misure di contrasto e di contenimento della pandemia Covid-19, non dovranno comportare compiti aggiuntivi per le prefetture e per le forze di polizia già quotidianamente impegnate nei controlli sul territorio". Contrari anche il deputato dem Matteo Orfini che via Facebook, ha criticato l’iniziativa. Sulla stessa lunghezza d'onda Matteo Renzi. che ha bollato il progetto dei 60mila ispettori come "una follia per avere visibilità".