Giuseppe Conte, il sospetto di Dagospia sui grillini: "Niente è più scontato, pronti a valutare un altro nome"
Giuseppe Conte deve guardarsi le spalle. Lo ha lasciato intendere Luigi Di Maio. Dopo Conte esiste solo il voto o la parola spetterebbe al Parlamento? "Le prerogative costituzionali sono ben chiare, non esistono automatismi” ha detto il ministro degli Esteri in un'intervista al Messaggero. Parole che per Dagospia significano solo una cosa: "Dopo 'Giuseppi' nulla è più scontato. Nemmeno le elezioni". In poche parole parola spetterà a Sergio Mattarella, "e noi - scrive il sito di Roberto D'Agostino in riferimento al pensiero del grillino - siamo pronti a valutare anche un altro nome".
Poi Dago ricorda anche un altro episodio che alimenta la tesi del premier scaricato: l'ospitata da Fabio Fazio. Per l'occasione Di Maio aveva chiarito che il M5S non deve perdere la sua vocazione di governo. Non solo, perché tra i pentastellati si diffonde sempre più la rabbia nei confronti di un premier "troppo allineato a sinistra" e l'occhiolino a Matteo Renzi, che ha fatto marcia indietro sulla mozione di sfiducia a Bonafede, ne sono l'esempio.