Alfonso Bonafede, Nencini su Mattarella: "Non avrebbe mai aperto la crisi, Renzi ha sbagliato"
La gola profonda, in questo caso, è Riccardo Nencini: senatore, socialista ed esponente della maggioranza che ieri, mercoledì 20 maggio, a Palazzo Madama ha votato per la sfiducia ad Alfonso Bonafede. E Nencini si sfoga con Augusto Minzolini, che dà conto delle sue parole in un retroscena su Il Giornale tutto dedicato alla mancata sfiducia al Guardasigilli e alle mosse di Matteo Renzi. E il socialista parla proprio del fu rottamatore, al quale rimprovera l'errore di non aver sfiduciato il grillino. Il punto è che, sostiene, Sergio Mattarella non avrebbe mai aperto una crisi di governo, nonostante gli strali di M5s e Pd che assicuravano: in caso di sfiducia si torna alle urne.
"Renzi - spiega Nencini a Minzolini - ha fatto un errore di valutazione perché anche se Bonafede fosse stato sfiduciato non saremmo andati al voto: Conte sarebbe salito al Quirinale, Mattarella per responsabilità di fronte all'emergenza lo avrebbe rinviato alle Camere, e il premier, dopo aver nominato un altro Guardasigilli, avrebbe ricevuto di nuovo la fiducia", sottolinea. E ancora, Nencini aggiunge: "L'unica alternativa sarebbe stata, se nel frattempo Salvini, come Giolitti nel 1916, si fosse mostrato disponibile, quella di un overno di unità nazionale: a quel punto avremmo avuto Draghi. Ma questa, purtroppo, è la stagione dei nani", conclude il senatore. Insomma, Renzi ha sbagliato tutto?