Giuseppe Conte, il suo terrore: "Tentativi di spallate al governo". Retroscena: un golpe stile Berlusconi 2011
"Vediamo dei tentativi di dare qualche spallata al governo". La teoria del complotto arriva fino a Palazzo Chigi: Giuseppe Conte è d'accordo con il dem Andrea Orlando, che adombrava tentativi di "golpetti" mediatici, economici e politici per rovesciare governo e maggioranza.
A preoccupare il premier è anche il livello di tensione sociale unito all'emergenza produttiva che rischia concretamente di mettere in ginocchio il Paese, minare la tenuta psicologica degli italiani e trasformare l'Italia in una pentola a pressione pronta ad esplodere. Da qui, spiega un retroscena del Messaggero, anche il passaggio del suo discorso di sabato sera: "Non possiamo permetterci" di stare ancora a casa. Tradotto forse un po' brutalmente si potrebbe dire che 'i soldi sono finiti, bisogna riprendere a lavorare. Costi quel che costi'".
Il premier osserva "con attenzione ciò che accade nelle aree del Paese dove la crisi economica rischia di esplodere ancor prima di settembre e ancor prima che si possa pensare di ricevere sostegno dai Recovery Bond". Uno scenario alla 2011, da "ultimi giorni di Berlusconi". Ma stavolta la crisi non è solo virtuale e finanziaria, ma reale, negozi e fabbriche chiuse e centiaia di migliaia di posti di lavoro bruciati.