Alfonso Bonafede su tutte le furie dopo lo scandalo Baldi: "Ho avvertito il suo imbarazzo"
Fulvio Baldi, da poche ore ex capo di gabinetto del ministro della Giustizia per via di alcune intercettazioni tra lui e l'ex componente del Consiglio superiore della magistratura Luca Palamara, spiega il motivo dell'addio che imbarazza e manda su tutte le furie il ministro Bonafede: "Mi sono dimesso per tutelare il ministro e l' istituzione, che vengono prima di tutto". Parole dette ai magistrati di Perugia dopo aver ascoltato le registrazioni dei suoi colloqui e dialoghi WhatsApp con Palamara, emersi con la conclusione dell' inchiesta che vede coinvolto lo stesso Palamara per corruzione.
Un contesto, scrive il Corriere della Sera, che ha molto irritato Bonafede, ignaro di tutto e già turbato dal "caso Di Matteo" e dalla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni, in calendario la prossima settimana. E dopo il faccia a faccia con il ministro, il suo più stretto collaboratore non ha avuto alternative al passo indietro. Per provare a salvare il salvabile. Anche perché Baldi è stato scelto e voluto proprio da Bonafede come suo capo di gabinetto nel giugno 2018. "Certe frasi appartengono al gergo sindacale, ma il ministro Bonafede non ha mai voluto sentire parlare di correntismo; io ho avvertito il suo imbarazzo e ho deciso di dimettermi", ha spiegato poi Baldi ai magistrati, che poi però ha tenuto anche a precisare che, "in questi due anni il ministro e il ministero non sono stati minimamente intaccati dal fenomeno del correntismo".