Fase 2, Giorgia Meloni contro Giuseppe Conte: "Superficialità che preoccupa dopo settimane di propaganda"
Giorgia Meloni, in una intervista alla Stampa, boccia senza mezzi termini l'ultimo decreto firmato dal premier, Giuseppe Conte: "Un presidente del Consiglio che con quella superficialità e così tanta leggerezza comunica la decisione di tenerci ancora chiusi in casa, francamente mi preoccupa, perché l' aspettativa che il 4 maggio si sarebbe riaperto era stata creata dalla comunicazione del governo. Da settimane, per fini di propaganda, veniva evocata la fine del blocco. Dopodiché il capo del governo ha convocato una conferenza stampa quasi a reti unificate solo per farci sapere che in tutto il mondo gli chiedono gli autografi, e che la tanto attesa "fase 2" ci consentirà di andare a trovare i parenti, perché nella sostanza nient' altro cambia".
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Delle restrizioni alle cerimonie religiose Conte avrebbe dovuto parlare coi vescovi? "Mi sembrerebbe normale, e non per ossequio alla Chiesa. Quello che a me spaventa è la sciatteria con cui vengono prese certe decisioni, senza mai confrontarsi con i diretti interessati, si tratti dell' episcopato o delle categorie economiche interessate alle riaperture: nessuno le ha consultate. Lo Stato di diritto? A forza di suscitare illusioni e delusioni, come sta facendo da un mese e mezzo il governo, corriamo rischi gravissimi: una bomba sociale e che ci ritroviamo poi con un gigantesco problema di ordine pubblico. Presto la gente rifiuterà di stare chiusa in casa a morire di fame. In piazza violando il lockdown come dice Salvini? Finché dura il contagio andare in piazza significherebbe mettere in pericolo chi partecipa alla protesta. E l'opposizione sarebbe accusata di alimentare l' epidemia", conclude la leader di Fratelli d'Italia.