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Pd, lettera di 30 onorevoli: "Vendola non partecipi alle primarie"

Fioroni e la componente popolare: "Nichi non deve partecipare". Ma Bersani: "Deve gareggiare". La sinistra è una polveriera
di Andrea Tempestini domenica 23 settembre 2012

Nichi Vendola

2' di lettura

  Bombe, granate, petardi, colpi bassi, schiaffoni, endorsment e leader rinnegati: ecco a voi la sinistra. Mentre continua sullo sfondo l'opera di disintegrazione architettata dal rottamatore Matteo Renzi, ciò che resta della sinistra continua a sbriciolarsi. Ora si parla di Nichi Vendola. Pochi giorni fa è tornato a invocare primarie di coalizione. Oggi, mercoledì 19 settembre, ha spiegato di volere un figlio e di sentirsi un probabile vincitore proprio alle primarie. E sempre oggi una nutrita pattuglia di membri del Pd, la componente popolare, si è ribellata all'idea che Nichi possa prendere parte alle primarie per la leadership del centrosinistra. La lettera - La presa di posizione è arrivata con una lettera firmata da trenta parlamentari, guidati da Beppe Fioroni. "Essendo primarie di coalizione riteniamo che i partecipanti delle altre forze politiche debbano presentare un programma compatibile e integrabile con il nostro. Iniziative come quella referendaria abrogativa per leggi che possono essere sicuramente migliorate (il riferimento è al quesito sulle modifiche all'articolo 18, ndr), ma la cui abrogazione recherebbe nocumento al paese, non sono di certo compatibili". E ancora: "Le primarie rappresentano uno strumento di democrazia democrazia ma non possono inglobare tutto e il contrario di tutto e non possiamo permetterci l'immagine di una coalizione che nel muovere i primi passi, si presenti rissosa e conflittuale". Bersani: "Vendola gareggi" - Pronta la risposta di Bersani, che ha dichiarato: "Spero che Vendola si candidi alle primarie. Deve essere un protagonista di questa vicenda". Successivamente il segretario si è rivolto direttamente a Fioroni, rassicurandolo sul vincolo di governabilità che legherà la prossima coalizione di centrosinistra, Nichi Vendola compreso. "Noi abbiamo la nostra carta di intenti che stiamo discutendo con tutti quanti faranno questo contratto e la carta fissa punti precisi di merito e di metodo", ha sottolineato il segretario del Pd e tra questi c'è il capitolo che si chiama "responsabilità e che prevede in caso di dissenso tra i contraenti, che ci sia una cessione di sovranita", ha ricordato.   Dunque in caso di controversie "si fa una riunione congiunta di gruppi e si decide a maggioranza perchè l’azione di governo deve essere coerente - ha sottolineato - al prossimo giro dobbiamo dare garanzia agli italiani che facciamo sul serio. Non transigiamo su meccanismi di responsabilità perchè le parole volano e i fatti restano".

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